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Titolo: Ricordare è lasciare un segno
Sottotitolo: Zakhor-Percorsi della Memoria sulla prima strage di ebrei in Italia tra Novarese e Verbano Cusio Ossola
Autore/i: Michela Cella
Parole chiave: Antisemitismo, Luoghi di memoria, Meina, Memoria, Nazismo, Occupzione tedesca, Seconda guerra mondiale, Strage del Lago Maggiore.
Come citare questo articolo: Michela Cella, Ricordare è lasciare un segno. Zakhor-Percorsi della Memoria sulla prima strage di ebrei in Italia tra Novarese e Verbano Cusio Ossola, in “I Luoghi della storia nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola”, A. 1 – N. 1/2024
Ricordare è lasciare un segno
Zakhor-Percorsi della Memoria sulla prima strage di ebrei in Italia tra Novarese e Verbano Cusio Ossola
Nel 2023, a ottant’anni da quei tragici fatti, è stato pensato e si è dato avvio al progetto Zakhor-Percorsi della Memoria sulla prima strage di ebrei in Italia tra Novarese e Verbano Cusio Ossola, con un programma condiviso tra tutte le località che sono state coinvolte a vario titolo tra il settembre e l’ottobre 1943 in quella buia pagina della nostra storia.
Tutti coloro che si sono adoperati nel costruire il progetto sono stati concordi sul fatto che le attività previste nel 2023 dovessero rappresentare solo l’inizio di un nuovo cammino.
Entrando nel merito, in che cosa consiste Zakhor – Percorsi della Memoria, da dove è partita l’idea e come ha cominciato a declinarsi concretamente in questa sua prima fase?
Il progetto Zakhor
Il progetto nasce da una proposta di Giovanni Bloisi, presidente ANPI Varano Borghi, meglio conosciuto per il suo impegno appassionato di Ciclista della Memoria.
Tutto è partito da una telefonata intercorsa tra Bloisi e Francesco Cerutti, sindaco di Ranco, paese in provincia di Varese situato sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, proprio di fronte a Meina, in provincia di Novara, dove vennero trucidate sedici persone nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1943 e in quella successiva. Da una chiacchierata tanto informale quanto proficua, è emersa l’intenzione di posizionare sul lungo lago un pannello informativo per far conoscere quanto accaduto in quella fine estate – inizio autunno del 1943 a quante più persone possibili. Sulle coste del lago Maggiore passano migliaia di persone (di cui moltissimi turisti) ogni anno. Quante conoscono quella pagina di storia? Perché allora non condividere una simile iniziativa con tutti gli altri territori coinvolti, costruendo insieme qualcosa di significativo come la realizzazione e la posa di totem di divulgazione storica per creare un vero e proprio percorso della Memoria?
Ed è così che Bloisi ha chiesto aiuto all’ANPI Provinciale di Novara. In maniera molto spontanea, dunque, si è costituita una rete, con a capofila la stessa ANPI Provinciale di Novara, e il coinvolgimento del Comitato Provinciale ANPI del VCO, dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel VCO Piero Fornara, della Casa della Resistenza di Fondotoce, della Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e VCO, dell’Associazione per l’ebraismo progressivo Lev Cadash di Milano e di tutte le Amministrazioni, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e delle Province di Novara e del VCO.
Dalla frammentazione all’unitarietà
Già nel 2021, per la Commemorazione dell’eccidio di Meina, ANPI e Istituto Storico Fornara avevano organizzato un percorso guidato dal Ciclista della Memoria sulle sponde piemontesi del lago con tappe ad Arona, Meina, Solcio, Baveno e Verbania-Intra. Un primo approccio alla fattibilità del progetto ancora in fieri: una parte di itinerario in bicicletta.
Nel 2023, in occasione della posa dei pannelli totem in questione, contestuale alle commemorazioni dell’80° anniversario della strage, sempre sotto la guida di Bloisi e con la collaborazione di società sportive, del CAI e delle scuole del territorio, si è svolta l’inaugurazione del percorso della Memoria che ha toccato tutti i comuni coinvolti. Alcuni dei presenti sono arrivati in auto, altri in bici, altri a piedi, altri ancora in barca (anticipiamo in proposito, che ci si sta attivando per promuovere, dalla primavera 2024, il battello della Memoria).
Il primo atto, si diceva, di una serie di iniziative che vedranno progressivamente coinvolte sempre più realtà, soprattutto giovanili, nell’ottica di un’importante e necessaria staffetta della Memoria.
Ogni passaggio del progetto, non escluse la conferenza stampa che lo ha lanciato e la sua promozione, aveva numerose finalità, tra cui quella di garantire una ricostruzione unitaria dei fatti spesso resa poco evidente dalla frammentazione degli studi e delle narrazioni. e che è invece fondamentale e imprescindibile per una corretta ed esaustiva conoscenza.
Aa sottolineare anche graficamente questa unitarietà e lo spirito della rete sui totem, è il logo Zakhor, realizzato da Rossella Bottini Treves, presidente della comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e VCO.
I totem
Ma come sono strutturati in concreto i totem? Ogni pannello, montato su una struttura metallica a leggio posizionata in zone ad alta frequenza di passaggio, riporta in una prima parte le informazioni essenziali relative alla strage nel suo complesso (cfr: l’introduzione a questo articolo); di seguito, il testo prosegue con la cronaca dell’episodio locale.
Eccone un esempio:
Subito dopo l’8 settembre 1943 l’esercito tedesco occupa il centro nord dell’Italia. Nel territorio che oggi corrisponde alle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, si installa la Panzer-Grenadier Division Waffen-SS “Leibstandarte Adolf Hitler”. Oltre al disarmo delle truppe italiane e al presidio delle frontiere, le SS attuano ricerca, arresto e uccisione degli ebrei presenti. La cattura e gli assassinii tra il 13 settembre e il 10 ottobre coinvolgono le località di Baveno, Arona, Meina, Orta, Mergozzo, Stresa, Pian Nava, Intra. A Novara si verificano rastrellamenti cui seguono deportazioni senza sopravvissuti. È il primo eccidio di ebrei in Italia durante la Seconda guerra mondiale, che segna un totale di 58 vittime. Su questi fatti si celebrò nel 1968 il processo di Osnabrück. Cinquant’anni dopo Aldo Toscano, ebreo novarese scampato alla cattura, ha definito “Olocausto del Lago Maggiore” l’insieme di questi eccidi. Al termine Olocausto oggi si preferisce Shoah e si è ormai certi che l’area dell’eccidio trapassa quella del Lago Maggiore
I contenuti sono stati scritti dagli storici dell’Istituto Storico Fornara e della Casa della Resistenza.
A corredo vi sono una foto storica del luogo dell’eccidio e dei QR Code che rimandano a contenuti multimediali: uno collega a una mappa interattiva, per visualizzare e raggiungere gli altri totem; un altro consente di accedere ad approfondimenti sulla vicenda locale con documenti, immagini, testimonianze, bibliografia e sitografia; un terzo rimanda alla traduzione in inglese e tedesco dei contenuti del pannello, che saranno costantemente aggiornati e integrati per seguire i passi della ricerca.
Entro la primavera 2024 i link multimediali si arricchiranno di file audio e, sul pannello, il QR Code sarà anche in Braille, affinché la fruizione dei contenuti sia realmente inclusiva. Queste azioni saranno curate in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione territoriale di Novara.
Lo svelamento dei totem
Lo svelamento dei totem è avvenuto in diversi momenti coincidenti nella maggior parte dei casi con le giornate commemorative in cui si perpetrarono eccidi, arresti e deportazioni; ha preso il via il 14 settembre 2023 da Baveno e Stresa e si è concluso il 13 ottobre scorso a Fondotoce, toccando Orta, Arona, Novara, Ranco, Meina, Intra, Pian Nava – Bee e Mergozzo.
Il calendario degli eventi è stato predisposto per cercare di evitare sovrapposizioni e fare in modo che già il momento delle commemorazioni potesse essere strutturato come “percorso della Memoria”, concertando e organizzando con lo stesso gruppo di lavoro che sta dietro il progetto dei pannelli varie iniziative declinate nei singoli Comuni.
La partecipazione attenta e appassionata di tutte e di tutti i membri della rete è stata fondamentale per la realizzazione di un progetto così articolato e sinergico. In ciascuno degli appuntamenti, la cerimonia con lo svelamento del pannello e la presentazione del progetto ha visto, accanto alle massime autorità locali, anche il coinvolgimento di scuole, storici, testimoni e la presenza della cittadinanza. Non è mai mancata la bicicletta della Memoria, con la quale Giovanni Bloisi ha raggiunto ogni luogo toccato da Zakhor. In alcune date sono state inoltre organizzate presentazioni di libri, mostre e spettacoli teatrali, eventi collaterali che, attraverso vari linguaggi, sono sempre fondamentali nella trasmissione di conoscenze e valori raggiugendo una più vasta utenza.
Il futuro e i prossimi step
La realizzazione e il posizionamento dei pannelli è stata solo, come si è ribadito, la prima fase del progetto Zakhor, che «mira a intercettare persone nuove e a diffondere definitivamente nel senso comune, in sostanza, la memoria dell’orrore che è stato» – come ha tenuto a evidenziare Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione.
I percorsi della Memoria e la molteplicità di iniziative culturali e didattiche che da essi scaturiranno condurranno, attraverso varie strade e vari linguaggi, ad ampliare al massimo il coinvolgimento pubblico.
Preziosa è stata e sempre più sarà la collaborazione dei Comuni interessati per l’organizzazione di nuovi eventi diffusi; fondamentale il contatto con i Dirigenti scolastici di tutto il territorio, affinché le studentesse e gli studenti possano essere coinvolti attivamente in progetti concreti di approfondimento curati dall’ Istituto Storico Fornara, dall’Associazione Casa della Resistenza e da ANPI.
La validità dell’offerta formativa che si intende proporre, potenziando quella già attiva da tempo, mira a uscire dai confini del territorio Novarese e del Verbano per raggiungere altre province della Regione e non solo. Si è inoltre già valutata positivamente la fruizione del percorso della Memoria da Licei di altre regioni per PCTO, cioè percorsi didattici volti all’acquisizione di competenze trasversali e all’orientamento.
È proprio in particolare attraverso i PCTO che può essere più efficace coinvolgere le studentesse e gli studenti delle superiori con una prospettiva di lungo periodo. Proporre loro un percorso di formazione per diventare guide sui luoghi della Memoria; stimolare la creazione di materiale da diffondere per una didattica peer to peer; incentivare la realizzazione di opere attraverso varie espressioni artistiche che possano, nel settembre 2024, essere protagoniste di una mostra itinerante; prepararli per collaborare alle riprese di una pubblicità progresso per la diffusione della conoscenza dei fatti e del percorso della Memoria, curata da un team di professionisti del settore.
Le prime azioni in cantiere sono la realizzazione di un podcast in più puntate e di un video, in collaborazione con la casa editrice People.
Non mancheranno occasioni formative anche per le scuole secondarie di primo grado: sono infatti in cantiere esperienze uniche, che lascino un segno, che incarnino l’essenza del significato ZAKHOR e promuovano quella che si può definire Memoria attiva: conoscere, rammentare, ricordare è agire su un presente dove la cultura dell’odio trova ancora drammaticamente spazio.