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Autore/i: Renzo Fiammetti
Parole chiave: Giacomo Matteotti, Antifascismo, violenze politiche, Fascismo, Squadrismo, Socialismo
Come citare questo articolo: Renzo Fiammetti, Matteotti, tracce di una bibliografia centenaria, in “I Luoghi della storia nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola”, A. 1 – N. 2/2024
Crediti foto di copertina dell’articolo: VeeSara – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento
Matteotti, tracce di una bibliografia centenaria
La ricorrenza centenaria della morte di Giacomo Matteotti ha dato origine, com’era da attendersi, a un florilegio di saggi, monografie, riedizioni sulla figura del segretario socialista e sul suo tragico destino.
Una rassegna che voglia avere i caratteri dell’esaustività andrebbe certamente incontro a una sonora smentita, essendo il rischio della dimenticanza di questo o di quel saggio troppo elevato.
E ancora è da chiedersi se l’esaustività e la completezza siano valori in sé, oppure una semplice chiave di lettura da cui, assumendosi tutta la responsabilità, si possa prescindere.
Noi propendiamo per la seconda ipotesi.
In apertura, richiamiamo due saggi importanti. Il primo è la riedizione del classico studio di Mauro Canali, Il delitto Matteotti, (Il Mulino, 1997), testo imprescindibile per chi voglia avvicinarsi alla figura di Matteotti, al suo tragico estino e all’ambiente politico, istituzionale e sociale di quell’Italia di inizio Anni Venti. Il secondo è il volume di Massimo L. Salvadori, L’antifascista. Giacomo Matteotti l’uomo del coraggio centro anni dopo 1924- 2024 (Donzelli, 2023).
Nella ricostruzione della vicenda spunta un tema, centrale per comprendere Matteotti e quell’Italia: quello dell’”Italia migliore”, come recita il titolo di un altro saggio importante: Federico Fornaro, Giacomo Matteotti, L’Italia migliore (Bollati Boringhieri, 2024). Veramente Matteotti rappresentava una Italia nuova, certamente migliore di quella di quel primo dopoguerra. Un’Italia che rimase minoritaria, di fronte al fascismo montante e alle sue connivenze.
Per comprendere quanto fosse migliore quell’Italia, ricordiamo il saggio di Mirko Grasso, L’oppositore. Matteotti contro il fascismo (Carocci, 2024). Matteotti fu oppositore del fascismo, e di Mussolini, proprio perché incarnava un’Italia diversa, destinata a soccombere.
Matteotti intendeva la politica dalla parte degli ultimi, non come prebenda personale; era una politica che si documentava, leggeva i bilanci dello Stato. Alla ridondanza della parola preferiva la sferza dei numeri, dell’elencazione impietosa, della denuncia. Non era un politico provinciale, conosceva le lingue straniere, viaggiava. Il suo rapporto con la moglie Velia era fonte di saldo e vero sostegno, non cercava avventure con donne da usare e abbandonare.
In questo dualismo va quindi inteso il saggio di Mimmo Franzinelli, Matteotti e Mussolini, Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico (Mondadori, 2024). Un dualismo che è culturale e antropologico, per una Italia che avrebbe potuto essere e che non fu, almeno nei venti anni successivi, e forse oltre.
E non si può prescindere dal lavoro di Marzio Breda e Stefano Caretti, Matteotti il nemico di Mussolini, Storia di un eroe dimenticato (Solferino, 2024). L’affronto più grande che potremmo arrecare a Giacomo Matteotti è quello di dimenticarlo o di santificarlo, senza comprenderlo.
Infine altri tre testi. I primi due sono riedizioni di saggi. Il primo dello stesso Matteotti, Un anno di dominazione fascista, disponibile in edizioni Rizzoli e Mondadori. Un instant book compilato per spiegare all’estero, soprattutto, cosa fosse il fascismo italiano e cosa stava accadendo nella penisola. E poi il saggio di Piero Gobetti, Matteotti (Futura editrice, 1924). Quel Gobetti che ascoltò a Torino un discorso di Matteotti trovando lo spunto ad agire e a impegnarsi proprio nelle parole del segretario socialista. Come un altro giovane, che ascolta quello stesso intervento, nella stessa occasione, e che si chiama Carlo Rosselli. Pensiamoci: Matteotti, Gobetti, Rosselli … tre morti, quattro con Nello, il fratello di Carlo.
In chiusura, un riferimento locale. La casa editrice Interlinea di Novara, nella collana Alia, ha pubblicato un piccolo, prezioso volume con l’ultimo discorso di Matteotti: Il consenso e la forza. L’ultimo discorso del 30 maggio 1924, con un saggio di Francesca Rigotti. Una scelta singolare, quella di pubblicare il testo del suo ultimo discorso come elemento centrale della riflessione su Matteotti.