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Autore/i: Renzo Fiammetti
Parole chiave: Giacomo Matteotti, Antifascismo, violenze politiche, Fascismo, Squadrismo, Socialismo
Come citare questo articolo: Renzo Fiammetti, Matteotti, oggi, in “I Luoghi della storia nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola”, A. 1 – N. 2/2024
Crediti foto di copertina dell’articolo: VeeSara – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento
Matteotti, oggi
Giacomo Matteotti è molto di più di un ricordo centenario.
Una figura fuori scala in quell’Italietta del primo Novecento, un protagonista la cui memoria è stata a lungo schiacciata dall’abnormità del suo destino che ha oscurato la grandezza dell’uomo politico.
Un protagonista che avrebbe potuto essere tante cose (dall’avvocato di grido all’autorevole docente universitario all’oppositore olitico del nascente fascismo …) e fu l’alfiere degli ultimi e il più fiero oppositore di Benito Mussolini.
Alla facile retorica preferiva l’asprezza dei dati, alla vuota, roboante oratorio la dritta, aspra e stringente polemica che si appellava ai fatti. Fatti che spogliavano le questioni dirimenti dalla sovrastruttura della retorica e le rendevano intelleggibili oltre ogni dire.
Giacomo Matteotti non è un personaggio di un secolo fa. A rileggere oggi i suoi scritti si scopre come non siano, questi, coperti dalla polvere di un secolo trascorso. Sono vivaci, diretti, attuali.
I suoi attacchi alla politica fatta di sistematica decretazione governativa, esautorando di fatto la funzione del Parlamento; di privilegi e di clientele; la sua denuncia fiera e durissima contro il fascismo, di cui aveva ben compreso la vera natura; la sua rettitudine morale.
Anche negli aspetti meno comuni: la critica alla politica della cultura che moltiplica le sedi universitarie in Italia non certo per innalzare il livello culturale ma per premiare con prestigiose prebende; il suo impegno per un sistema penale giusto e non a danno delle classi meno abbienti, con la sua battaglia contro la recidiva..
Con il pretesto della ricorrenza centenaria della morte, intendiamo quindi dare una immagine viva e attuale di Giacomo Matteotti. Del suo impegno, del suo permanere nella cultura popolare, del suo intransigente antifascismo.
Ecco, antifascismo. Che nasce con la sua morte violenta, e che richiama all’impegno le migliori intelligenze di quella generazione, delle precedenti. E delle successive.
A completare questo numero un importante testo di Carlo Bonfantini: il suo intervento in ricordo del nonno Mario e del suo volume Un salto nel buio, la cui efficace copertina della prima edizione Feltrinelli è opera di Albe Steiner, intellettuale antifascista e nipote di Matteotti. E una recensione di Carlo Greppi sul volume di Antonio Senta, nel periodo cruciale fra la metà del Diciannovesimo e la metà del ventesimo secolo.